I consigli di Federico Negri agli scrittori esordienti
Federico Negri è uno scrittore geniale. Gli scenari che riesce a creare, gli eventi e i personaggi che mette in scena sono sempre sorprendenti. Non solo, alle sue qualità artistiche si unisce un’umiltà che difficilmente scorgo tra gli autori esordienti o emergenti che mi propongono le loro opere. “Soldi, misteri e altre conseguenze” (flower-ed, 2012) è il suo romanzo d’esordio, seguito poi dal racconto gratuito, pubblicato sempre con flower-ed, “Magia do Brasil“, e da un’esperienza molto positiva nell’ambito del contest You Crime 2013, promosso da Rizzoli e dal Corriere della Sera.
Per voi, qualche consiglio di scrittura.
Michela Alessandroni
L’idea dietro a un romanzo è il boccone più gustoso, ma anche il più penoso da digerire per un autore.
Molti di noi infatti hanno ben chiaro come dovrebbe venire il nostro prodotto finale, o meglio, quali emozioni dovrebbe suscitare nel lettore, tuttavia dall’agognato manoscritto ci separano tante ore di scrittura e tantissime ore di revisione. E’ un po’ michelangiolesco questo pensiero, il romanzo è già lì, nell’aria, il lavoro dello scrittore è solo togliere il superfluo.
Un’impresa titanica, che spaventa anche il più impavido degli aspiranti scrittori e che ancora oggi mi lascia interdetto. Molti dei miei colleghi scrittori della domenica, affermano di scrivere di getto, che per loro la scrittura è naturale come respirare o mangiare. Per me non è così, quindi se anche per voi non è così semplice, non scoraggiatevi, siamo tanti!
L’idea del mio romanzo “Soldi, misteri e altre conseguenze” era abbastanza chiara sin dall’inizio, ma poi la realizzazione mi ha portato su strade inaspettate. Alcuni personaggi hanno acquistato personalità nel corso del racconto, andando a modificare il corso degli eventi, tant’è che poi il finale del libro è stato completamente rivisto e riadattato, dopo la prima stesura. Ma come fare per passare dall’idea a una pila di duecento fogli di carta pieni di caratteri in Times 12?
Questo sito si rivolge ad aspiranti scrittori, ai quali vorrei dare un consiglio di scrittura, innanzitutto: non accettate consigli di scrittura!
Un conto è conoscere l’arte, il che vuol dire documentarsi e studiare la scrittura creativa. Vi sono corsi e innumerevoli manuali su cui aggiornarsi e purtroppo, leggendo qua e là, sembra che molti scrittori emergenti o esordienti, abbiano praticato poco questi semplici accorgimenti. Tuttavia, conosciuti gli elementi base, occorre trovare la propria voce. Ogni giorno vengono pubblicati centinaia di libri ed ebook, quindi l’unica speranza di farsi notare è trovare un elemento caratteristico nel vostro stile, o nella vostra struttura narrativa, nella costruzione del plot o nei vostri personaggi, che nessuno abbia ancora affrontato.
Scrivi come Dan Brown. Certo, peccato che la maggior parte delle persone comprerà l’originale, non la copia. Anche perché l’originale è spinto con pubblicità milionarie mentre voi siete al post su FB o poco più.
La via maestra, a mio avviso, per trovare la propria voce è la sincerità. Basta praticare una volta questa strada per accorgersi di quanto possa essere potente la nostra voce narrativa nascosta.
Aprire il proprio cuore costa, ovviamente. Provate a inserire in un vostro pezzo la scena di un tradimento. A tutti sarà capitato almeno di pensare di tradire il partner. Se lo descrivete in maniera sincera, probabilmente vi vergognerete di quello che avete descritto. Forse vi sentirete a disagio a farlo leggere a qualcun altro, soprattutto ai vostri famigliari. Quello può essere un segnale che siete sulla strada giusta.
Federico Negri
Federico Negri
Soldi, misteri e altre conseguenze
2 Comments
Sono d’accordo sul fatto di cercare la propria voce, se c’è una cosa che non sopporto è proprio l'”omogeneizzazione”! Bello anche il tuo discorso sulla sincerità: scrivere qualcosa che ci dà fastidio che gli altri leggano, o che ci fa male raccontare, è esattamente ciò che ci identifica di più come scrittori.
Grazie!